Il Dottorato in Scienze giuridiche e Sociali per l’Innovazione (SGSI) ha una forte vocazione interdisciplinare, multidisciplinare e transdisciplinare e si pone in continuità con le linee di ricerca più rilevanti e innovative del Dipartimento di Scienze politiche, in cui è incardinato, nonché in coerenza con il Piano Strategico di Ateneo. Questo approccio metodologico, unito ad una spiccata vocazione all’internazionalizzazione, fornisce ai dottorandi gli strumenti più moderni e aggiornati, in termini di conoscenze e competenze, per l’analisi e l’interpretazione dei fenomeni indagati, consentendo altresì di svolgere attività di ricerca originali, formulare ipotesi e progetti applicativi condividendo i risultati in aderenza ai principi della Scienza aperta. Particolare attenzione è dedicata, in campo giuridico, ai temi dell’innovazione, dei rapporti tra persona e istituzioni, alla teoria delle fonti e dell’interpretazione dei rapporti civilistici e amministrativistici e alla circolazione dei modelli giuridici, all’innovazione di impresa e all’innovazione tecnologica nella regolazione dei mercati finanziari. Riguardo all’innovazione nella pubblica amministrazione la ricerca si concentra sulle forme di gestione che consentano alla PA di raggiungere gli standard di efficacia ed efficienza che connotano gli altri Paesi europei con particolare riguardo alle differenti forme della cittadinanza digitale, alla digitalizzazione dei processi, dei procedimenti e del ciclo di vita dei contratti pubblici e alla realizzazione, anche in forme digitali, dei servizi ai cittadini.
Specifico rilievo è dedicato, inoltre, alla stretta relazione tra tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e impulso del turismo, declinato e interpretato come esperienza esistenziale che coinvolga non solo la scoperta di luoghi ma la piena conoscenza di realtà socio-culturali anche attraverso le più moderne tecnologie digitali. In campo economico si approfondiscono l’analisi comparata dei sistemi economici relativi all’innovazione, alle istituzioni e allo sviluppo economico; la finanziarizzazione e la governance delle imprese in ordine all’impatto della Fintech e delle nuove forme di gestione d’attivo; la nuova frontiera dello sviluppo sostenibile per le aziende in ordine alla progettazione e misurazione. In campo politologico si indagano i temi relativi ai linguaggi della politica, tra filosofia delle scienze sociali, comunicazione e simbolica politica; alle istituzioni politiche tra crisi e innovazione; al futuro della democrazia tra etica pubblica e teoria critica della società; all’ermeneutica simbolico-politica dell’opera d’arte. In campo sociologico si esaminano i temi relativi allo studio sociologico dell’innovazione e i riflessi sulle condotte collettive; alle nuove frontiere del controllo sociale con specifico riguardo ai conflitti e alle devianze.
Il corso si articola in due curriculum, indicati di seguito, entrambi incentrati sul tema dell’innovazione e delle declinazioni che essa assume negli ambiti di ricerca relativi alle diverse aree:
1. Amministrazione, mercati e politiche pubbliche;
2. Persona, società e cultura.
Il corso di Dottorato ha una durata di 3 anni, il primo caratterizzato da un percorso formativo comune e i successivi improntati a una “specializzazione” della formazione e della ricerca che culmina con l’elaborazione della tesi finale. La didattica, erogata anche in lingua inglese, si articola in lezioni, seminari, attività di laboratorio e di ricerca, a carattere interdisciplinare, multidisciplinare e transdisciplinare, specificamente concepiti ed organizzati, eventualmente anche in modalità online.